È inutile soffermarsi a parlare dei migliori album del 2019 perché ognuno di noi nel suo piccolo ha stilato la propria classifica ed il web ne propone a fiumi, ma questo 2019 è stato l’anno dei grandi ritorni, delle grandi conferme e di dischi imprescindibili.
Dopo ben 13 anni sono tornati i Tool con Fear Inoculum e dopo 10 anni i Rammstein con un album dallo stesso titolo: entrambe le band hanno dimostrato di essere ancora attuali ed in grado di produrre musica di qualità.
Tra i mostri sacri del rock invece, i Pink Floyd hanno dato alle stampe The later years (1987 – 2019) che idealmente chiude una serie di uscite “per collezionisti” nelle quali sono stati approfonditi con materiale inedito i periodi più significativi della loro produzione musicale. Con quest’ultimo box, tra live e alcune versioni inedite viene analizzato il periodo di The delicate sound of thunder fino agli ultimi live ufficiali.

Il 2019 segna il ritorno sulle scene anche degli Who che consegnano agli scaffali Who, prima raccolta di inediti di Townshend e Daltrey da Endless Wire del 2006.

I Led Zeppelin hanno festeggiato i 50 anni di carriera, ma non ci sono state uscite ufficiali, se non compilation digitali e gadget di vario tipo e per varie tasche; le voci di una loro reunion (l’ultima risale al 2007), ha tenuto in fibrillazione gli amanti dei loro dischi in tutto il mondo. Il sogno di chi, durante il 2019, li avrebbe voluti ancora assieme sul palco, a questo punto però sembra svanito del tutto; dalle dichiarazioni dei componenti della band, sembrerebbe ormai impossibile vederli di nuovo assieme nei prossimi anni.
I Coldplay con una mossa quasi a sorpresa pubblicano un doppio album Everyday Life, che si discosta abbastanza dalla loro ultima produzione molto popolar, ma mantenendo ancora (almeno per chi scrive) una certa incertezza riguardo la direzione da intraprendere artisticamente: i primi album sono veramente lontani.
Bruce Springsteen con Western Stars e Nick Cave con Ghosteen consegnano al 2019 due lavori di qualità, ma altri grandi exploit non ce ne sono stati; il rock pullula di nuove band che inseguono artisticamente i loro idoli, che si aiutano con tecnologia e multimedialità, ma che restano ancora al palo poiché prive ancora di quel qualcosa che può far gridare alla next big thing.
… ma invece cosa prospetta il 2020?!
Nel corso del 2020 finalmente potrà vedere la luce il nuovo album dei Pearl Jam, la band di Seattle ci ha lasciati nel 2018 con il singolo Can’t deny me, facendo presagire, visto anche il tour mondiale, l’uscita imminente del nuovo lavoro, ma poi il nuovo tour di Eddie Vedder, ha di conseguenza rimandato la speranza di vedere pubblicato il successore di Lighting Bolt, datato 2013, negli scorsi mesi.
Sarà probabilmente questo dei Pearl Jam, uno degli album più attesi del 2020; ma stessa considerazione può essere fatta per un probabile nuovo album dei Nine Inch Nails, annunciato pochi giorni fa da Trent Reznor, che torna così a parlare della sua creatura principale dopo le varie colonne sonore con Atticus e tre EP “di nicchia” firmati Nine Inch Nails, ma in bilico tra sperimentazione ed elettronica, poco digeriti nella loro particolarità dai fan più accaniti.
Voci insistenti sono quelle che vedono i Rolling Stones in procinto di pubblicare nuovo materiale. L’assenza di Jagger e compagni dal punto di vista discografico, non considerando Lonesome and Blue album di cover del 2016, risale addirittura al 2005 con Bigger bang.
Altro attesissimo ritorno è quello dei Guns N’ Roses che dopo la fine del Not in this lifetime tour, si apprestano a lavorare anche in studio nella loro formazione originale (almeno con Slash e Duffy McKagan) per dare vita al successore di Chinese Democracy o se vogliamo essere più attinenti alla formazione originale a The Spaghetti Incident addirittura del 1993.
Stesso discorso vale anche per gli AC/DC, stravolti dalla prematura scomparsa di Malcolm Young e i problemi di voce di Brian Johnson: quest’ultimo sembra essere rientrato in formazione assieme a Williams e Rudd che per motivi diversi avevano lasciato la band.
Nel 2020 dovrebbero tornare in pista anche i Red Hot Chili Peppers, freschi del rientro in formazione del chitarrista John Frusciante, attesi in tour e si spera anche con nuovo materiale.
Gli U2, che hanno appena pubblicato un nuovo singolo dal sapore indiano “Ahimsa”, potrebbero lanciarsi nella mischia con un nuovo album; i Black Crowes sono tornati assieme e i fratelli Gallagher degli Oasis tornano a confrontarsi amichevolmente.
I Motley Crue, dopo l’esperienza del film The dirt, si sono riuniti e hanno annunciato un tour il prossimo anno assieme ad altre band di spessore degli anni 80-90, Poison e Def Leppard.
Questo 2020 quindi parte con buoni propositi, con attese importanti che potrebbero non essere le sole a mandare in eccitazione i rockers, l’augurio rimane comunque di ascoltare dischi di ottima qualità … perché la qualità, sopratutto di questi tempi, dove tutto sembra più facile e fattibile, è imprescindibile … le premesse ci sono!!!
Auguri di un Buon 2020 e … ROCK ON!! ??
UNA SELEZIONE DAL 2019 …