Jimi Hendrix è considerato un’icona rock, fondamentale nella storia della musica, sia per il ruolo che ha rivestito come personaggio e musicista, sia per le sue abilità chitarristiche, capaci di suscitare sensazioni uniche sia dal vivo sia nelle composizioni in studio.
Are you Experienced? è l’esordio discografico dell’artista di Seattle, che al di la dell’interesse per il suo contenuto dottrinale rivolto agli amanti delle sei corde, si rivela una raccolta di brani di alta qualità, alcuni dei quali veri propri classici del rock.
James Marshall “Jimi” Hendrix era già molto apprezzato a livello musicale, grazie ad apparizioni in altre band ed a fianco di artisti di calibro quali per esempio Little Richard. Il suo lavoro “dietro le quinte”, grazie al suo talento, era già di spessore, e permette al giovane Jimi di conoscere l’ambiente e rifinire la sua tecnica.
Il mito del mancino capace di svolgere in maniera eccepibile il ruolo sia di chitarrista ritmico che di quello solista, nasce proprio con questo suo primo album del 1967, che si piazza prepotentemente in classifica subito dietro un altro disco fondamentale, quel Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, anch’esso abbastanza influenzato dalla corrente psichedelica del periodo.
Are You Experienced? è un contenitore di talento e tecnica chitarristica, indiscusso punto di riferimento per il chitarrista moderno; si inaugura cosi un nuovo inizio per la chitarra, che torna ad assumere in maniera netta ed imprescindibile, il ruolo di strumento principe della musica rock, almeno fino agli anni 80, quando la contaminazione elettronica, rivoluzionò il modo di suonare anche il rock, aprendo le porte a nuovi stili ed a nuove strumentazioni.
Il disco, già dalla copertina, rivela il suo sapore psichedelico, tipico di quel periodo ma il contenuto sonoro va ben oltre, creando uno scenario innovativo, energico e sperimentale. La psichedelia non è predominante, ma uno degli ingredienti essenziali: è un disco fuori dal tempo per quegli anni. E’ un classico del rock, ma anche un calderone di idee e talento mai visto prima.
Si parte con Purple Haze, grande riff, grande pezzo, un classico di Jimi, un classico del rock, indovinatissimo come pezzo di apertura, un biglietto da visita perfetto per mettere in evidenza le qualità del chitarrista, supportato a dovere da una band assolutamente affiatata, composta da Noel Redding al basso e Mitch Mitchell alla batteria.
Manic Depression, punta su un ritmo sincopato, brano altamente coinvolgente che termina con un assolo complesso che si inerpica tra le battute di Mitchell. A seguire Hey Joe del bluesman Billie Roberts, altro pezzo guida dell’estro Hendrixiano, sicuramente più conosciuta dell’originale ed uscita come singolo “apripista” nel 1966, sottovalutata all’inizio e non considerata valida dai discografici per far conoscere Jimi al pubblico, ma poi rivelatasi, grazie anche alla passione del chitarrista per il pezzo, un grande successo sia in classifica, sia come pezzo trainante dal vivo.
Love or Confusion e May this be love si addentrano negli scenari sonori della psichedelia degli anni sessanta, rivisitati dalla tecnica chitarristica del nostro Jimi, che attribuisce così al genere una spiccata originalità ed incisività.
Lo studio e la sperimentazione di nuove soluzione melodiche alla chitarra e l’uso giocoso di effetti su quest’ultima, elevano la qualità del disco e di ogni singola nota in esso presente. Si ricorda che Jimi è maestro nell’uso magistrale del wah wah, introdotto proprio negli anni sessanta; si racconta che fu Frank Zappa, quest’ultimo ritenuto precursore dell’uso del wah wah nelle composizioni rock, a consigliare l’artista di usarlo per i suoi pezzi. Oggi qualunque chitarrista rock non può far a meno di accostare l’effetto wah wah al nome di Hendrix.
I don’t live today ha il sapore di un pezzo pop rock con leggere venature blues che nella seconda parte si trasforma in una sorta di minestrone lisergico condito ed accompagnato da riff graffianti di chitarra.
The wind cries Mary è una ballata nella quale Jimi offre un’esibizione dolce al ritmo di blues rock, lasciandosi poi andare in un assolo quasi liberatorio: il brano è tra i più belli di Hendrix, che dimostra cosi, di saper plasmare la sua energia chitarristica anche nelle composizioni dall’incedere più morbido.
Fire spinge sull’acceleratore ed il duello chitarra batteria con un ritornello abbastanza orecchiabile, consegna alla storia un pezzo energico che scivola adrenalitico fino alla fine.
Le atmosfere sono più rarefatte con 3rd Stone From The Sun, uno strumentale eseguito magistralmente dal nostro chitarrista dove atmosfere psichedeliche si miscelano con altre di matrice jazzistica, il brano si arricchisce man mano di dissonanze, feedback e altri effetti sonori, fino a trovare un equilibrio ed un punto di arrivo, nelle spoken words finali di Jimi.
Il disco risale prepotentemente di energia con Foxy lady, altro cavallo di battaglia del chitarrista di Seattle: testo incisivo e grande riff; è consegnato così alla storia del rock un altro pezzo fondamentale.
Si giunge così al pezzo finale (almeno in questa versione del disco: le deluxe edition sono arricchite di inediti): è la title track; l’artista torna a lavorare con soluzioni sperimentali e psichedeliche: nulla rimane negli schemi, c’è grande voglia di spingere lo strumento a sei corde su territori sonori ancora sconosciuti.
Are You Experienced? tra stampe e ristampe ha tracklist abbastanza diverse tra un’edizione e l’altra, cosa tipica negli anni sessanta, sopratutto tra edizioni inglesi ed americane: tra le altre canzoni che rientrano nella storia del disco non possiamo dimenticare Remember, classica esecuzione del nostro chitarrista, probabilmente minore rispetto ai pezzi portanti del disco e Can you see me, altro pezzo dalle venature tipicamente blues, veloce, prepotente, classica calvalcata Hendrixiana.
Questo è un disco da tenere sempre ben in vista quando si parla di musica rock e quando si parla di chitarra rock: proprio la chitarra, quella piena di energia, carica di effetti, ma sopratutto suonata magistralmente dal profondo dell’anima del suo esecutore. Jimi Hendrix è un artista completo: talento, senso musicale, conoscenza del suono, grande capacità di trasformare l’emotività in melodie di grande valore espressivo.
Jimi avrebbe avuto ancora molto da dire, è stato una meteora, la sua prematura scomparsa (anche lui nel club dei 27) è stata sicuramente una grande perdita per il rock e per la musica e l’arte in genere. La sua breve carriera musicale, aveva già fatto capire la sua grande capacità di legarsi indissolubilmente nel momento dell’esecuzione, al suo strumento, trasformando le sue sensazioni e le sue emozioni in melodie fantastiche, in sequenze inusuali, ma di grande valore artistico.
- Purple Haze – 2:51
- Manic Depression – 3:42
- Hey Joe (Billy Roberts) – 3:30
- Love or Confusion – 3:11
- May This Be Love – 3:11
- I Don’t Live Today – 3:55
- The Wind Cries Mary – 3:20
- Fire – 2:43
- Third Stone from the Sun – 6:44
- Foxy Lady – 3:19
- Are You Experienced? – 4:16
Original North American edition