Un’ultima risata in un posto di morte … un titolo dal contrasto forte, con una copertina con l’altrettanto forte contrasto tra il bianco e il nero, come a sottolineare il fatto di essere di fronte ad un progetto non portato a termine, incompleto, senza possibilità di ripetersi in futuro…. ma il canto del cigno è sorprendente!
Con questo secondo capolavoro, perché tale è, si spengono i riflettori sui God Machine, creatura di un trio chitarra, basso e batteria, capitanati da Robin Proper Sheppard, conosciuto per essere anche il fondatore dell’etichetta The Flower Shop Recordings e del gruppo rock Sophia.
Siamo nel 1993, Jimmy Fernandez, il bassista muore prematuramente, i God Machine hanno all’attivo un album Scenes from The second storey, è il primo capolavoro della band, una miscela di hard rock, psichedelica e progressive, lungo, vario e sognante, uno dei più bei album del 1990.
One last laugh … viene pubblicato nel 1993, diretto, inaspettatamente spiazzato dalla morte del bassista, impietrito dalla severità della vita; approfondisce le strade percorse dal precedente lavoro e siamo di fronte ad un altro eccellente album: superbo, deciso, diverso, pesante al punto giusto, altrettanto dolce al punto giusto, acido e psichedelico in alcuni passaggi, malinconico e sognante in altri.
Si parte con Tremolo song, il primo di sette brani che sono battezzati nel disco con il suffisso “song”: la maggior parte di essi sono di alto livello, la stessa Tremolo Song, The Love Song, The devil song, The Train song, perle compositive, che regalano emozioni dense, costruite su melodie che coinvolgono l’ascoltatore fino a catturarlo completamente.
Tra le rimanenti tutte di grande bellezza, c’è l’energia chitarristica di Alone e Mama, la dolcezza di In bad dreams, la drammaticità di Boy by The Roadside; insomma l’insieme è un film sonoro di alto livello.
One Last laugh … è un album da ascoltare almeno una volta, come d’altronde anche l’esordio di qualche anno prima. I God Machine non rimarranno un gruppo da ricordare neanche con questo secondo lavoro, ma avrebbero avuto tutte le carte in regola per imporsi nella scena rock del loro periodo, grazie al loro straordinario modo di interpretare e comporre musica.
Con questo lavoro, la band è consapevole di congedarsi dal suo pubblico, è consapevole che avrebbe reso omaggio a se stessa e alla perdita del suo bassista, è per lui la dedica nel retro copertina. I God Machine sono un’alchemia sonora che non prevede cambi di formazione e rimpiazzi: con la morte di Jimmy Fernandez, non ha senso andare avanti, questo è il testamento musicale … e che testamento …
Robin Proper Sheppard si riproporrà più tardi negli anni con il progetto Sophia che con il sound dei God Machine non ha nulla che vedere, se non per il concetto di musica rock portato avanti in maniera egregia e personale dal cantante-chitarrista di San Diego.
One last laugh … rimarrà nella storia come la fine di un tentativo di rileggere il rock moderno. Nessuno dopo i God Machine, è riuscito a ricreare atmosfere melodiche di questo tipo, e probabilmente, chi ama questo genere, del gruppo di Sheppard-Fernandez-Austin, negli scaffali dei dischi migliori, non può farne a meno.
- The Tremolo Song 4:04
- Mama 2:52
- Alone 4:50
- In Bad Dreams 3:10
- Painless 3:59
- The Love Song 3:56
- The Life Song 4:42
- The Devil Song 5:05
- The Hunter 7:59
- Evol 4:07
- The Train Song 4:28
- The Flower Song 5:42
- Boy by the Roadside 5:50
- The Sunday Song 8:34