La Sicilia ha sempre detto la sua per quanto riguarda la scena rock italiana; pensiamo negli anni novanta al noise degli Uzeda, tra l’altro unica band, assieme alla Pfm, a registrare le John Peel Session; i Flor de Mal diventati poi Flor, i Denovo, poi Il Pan del diavolo, ma solo per citarne alcuni … … oggi però possiamo tranquillamente aggiungere anche i Partinico Rose.
I Partinico Rose sono una band siciliana, ragusana per la precisione, dal carattere post punk/wave, che ha riletto la lezione lasciata da gruppi fondamentali quali Killing Joke, Joy Division, The Cure, ha apprezzato le melodie create dal suono nudo di Nick Drake ed ha miscelato il tutto in uno stile che non è assolutamente scontato, ma fresco, geniale e attuale.
Musica per persone tristi e arrabbiate, questo è il titolo (tradotto in italiano) del loro album, autoprodotto nel 2019 presso il “Sonoria Studio” di Vincenzo Cavalli a Scordia, dal quale è stato anche estratto anche un video, Slave of Time.
Difficile resistere a suoni che portano diretti a pensare ai Killing Joke degli anni 80, ad un rock solido e allo stesso tempo armonioso e sognante, che probabilmente pochi sono riusciti a riproporre con la stessa intensità e spinta emotiva. Sebbene la voce del chitarrista Vincenzo Cannizzo, porti inevitabilmente a pensare alla voce di Robert Smith dei Cure, musica e voce si fondono a creare un corpo unico, un motore roboante e mai assordante.
Classico assetto rock con basso (Massimo Russo), chitarra (Vincenzo Cannizzo) e batteria (Carlo Schembari), con l’aggiunta di una violoncellista (Martina Monaca) che in alcuni brani, come ad esempio End Of Summer, crea uno scenario emotivo forte, che traspira calore, una velata malinconia dal profumo estremamente dolce.
Slave in time apre il disco e presenta il sound deciso della band, il passo possente della batteria, introduce il duello tra una chitarra aggressiva ma mai eccessiva (forte la tentazione a pensare al suono della chitarra del Geordie Walker dei Killing Joke di metà anni ottanta) ed il basso effettato che crea melodie profonde e decise che guidano il pezzo. Con Misanthropy, il drumming è incalzante e vivacizza il pezzo con cambi di ritmo che sprigionano energia, il ritornello è accattivante, il riff della chitarra si incastra a dovere con un giro di basso quasi ipnotico che ci trasporta direttamente alle belle melodie rock/new wave degli anni ottanta ed al rock alternativo di primi anni novanta .
Il disagio sociale, le difficoltà della vita, la solitudine, sono raccontate in Looking for a Job, The story of a Cancer, e Don’t leave me Alone, quest’ultima melodicamente più legata a sonorità attuali, di grande intensità. Con End Of Summer esordisce il violoncello di Martina che arricchisce con grande maestria un pezzo tra i più belli del disco e che introduce una seconda parte più riflessiva dopo l’esplosione elettrica iniziale. Mistakes in my head segue il percorso aperto da End of Summer, su Rehab of you torna il violoncello che si intreccia con le trame tessute dalla chitarra acustica, negli ultimi due pezzi torna il rock più intenso che esplode potente, scatenato, liberatorio, disegnando melodie mai banali: The revenge si ricollega all’esecuzione più intensa ed elettrica della prima parte del disco, Could you share my pain, martella alla grande e chiude dignitosamente un disco compatto e ben riuscito.
La rabbia e la tristezza raccontata dai Partinico Rose (tra l’altro Partinico è la località siciliana legata alle origini del padre di Frank Zappa, e Rose il nome della madre del geniale artista statunitense n.d.r.) non possono passare inosservate: è un gran disco fatto da italiani che credono nella musica rock e nelle sue correnti più belle ed intense.
Quindi … se siete tristi e arrabbiati, questa è la medicina giusta, mettete sul piatto i Partinico Rose, … e alzate il volume … ne vale la pena!

ANNO DI NASCITA: 2015
LOCALITA’: RAGUSA(ITA)

MEMBRI ATTUALI BAND:

  1. Vincenzo Cannizzo – voce, chitarra
  2. Massimo Russo – basso
  3. Carlo Schembari – batteria
  4. Martina Monaca – violoncello

  • 90% 90%
  1. Slave Of Time – 5:30
  2. Misanthropy – 3:05
  3. I’m Looking For a Job – 3:37
  4. Don’t Leave Me Alone – 3:11
  5. The Story Of Cancer – 3:10
  6. The End Of Summer – 4:10
  7. Mistakes In My Head – 3:25
  8. Rehab From You – 4:22
  9. The Revenge -4:02
  10. Could You Share My Pain – 3:14