Violence è il sesto album degli Editors, la band britannica che ha esordito nel 2005 con un album The Back Room, che strizzava l’occhio grazie alla profonda voce di Tom Smith e alle sonorità cupe, ad una certa produzione dei Joy Division.
Gli Editors confezionano un album che idealmente continua il discorso iniziato con In Dream del 2015, di sapore ‘popular’, ma in realtà intriso di quell’underground sonoro che la band si porta sulle spalle dagli esordi.
Leo Abraham, produttore del disco, assieme a Blanck Mass, riescono ad intrecciare le intenzioni della band con un tessuto di elettronica che restituisce un disco con toni new wave e spinte improvvise nelle code, in un improbabile territorio industrial.
Violence è una nuova sterzata direzionale della band di Stafford, che mantenendo fede alla ormai collaudata linea compositiva, sforna ancora una volta un disco diverso che, come appena detto, riprende lo stile del precedente album, ma si allontana da quelle tonalità dark che hanno sempre caratterizzato i dischi degli Editors
Pezzi come la title track, Cold, Counting Spooks, Nothingness, la melodica Magazine, la dolce No Sound but The Wind, confermano la ricca vena compositiva della band, che sa andare oltre e girare la pagina, cavalcando i generi con molta disinvoltura, mantenendo però uno stile personalissimo e camaleontico, che ormai é il loro marchio di fabbrica.
Gli Editors, nel panorama rock attuale, rimangono interessanti, difficili da collocare, ma anche se con quest’album non riescono a coinvolgere totalmente, come nel caso di alcuni lavori precedenti, hanno tutte le carte in regola per prenotare un posto tra la più importanti rock band del nuovo millennio.
- Cold – 3:38
- Hallelujah (So Low) – 3:55
- Violence – 6:06
- Darkness at the Door – 4:26
- Nothingness – 5:05
- Magazine – 3:55
- No Sound But the Wind – 4:27
- Counting Spooks – 5:43
- Belong – 6:02